Sono intervenuto poco fa all’incontro “A scuola di cittadinanza”, organizzato da Save the Children Italia, sul documentario Waiting di Stefano Di Polito. In questa occasione ho annunciato che proprio questo giovedì inizieranno le audizioni sulla riforma della cittadinanza.
Cominceremo ascoltando i contributi delle associazioni di “quasi italiani” che da tanti anni aspettano una legge: Italiani senza cittadinanza, Rete G2-Seconde Generazioni, CoNNGI. Questi ragazzi, che vivono ogni giorno sulla propria pelle fallimenti e ritardi della politica, hanno il diritto di parlare prima dei politici.
Sicuramente in commissione abbiamo prima altri provvedimenti importanti da esaminare, come il conflitto di interessi, ma proposte come lo ius culturae sono solo una risposta di civiltà e buonsenso che va spiegata e non affrontata con slogan. Non può non essere considerato italiano chi nasce in Italia e completa un percorso di studi insieme ai nostri figli.
Sul tema dei diritti questa maggioranza deve smontare ogni strumentalizzazione senza paura e condizionamenti. Una nuova legge sulla cittadinanza non ha nulla a che fare con l’immigrazione e non ci saranno né regali, né automatismi.
Qui si tratta solo di aggiornare una legge, ferma al 1992, che non rispecchia più quello che succede nella società e non riconosce chi è già in Italia e si è perfettamente integrato.